Frutta e verdura sono essenziali per una buona salute e ormai sappiamo come spesso le parti che scartiamo sono quelle che contengono più nutrimenti, come per esempio la buccia. Per questo motivo, strumenti come la centrifuga e l’estrattore sono diventati essenziali in cucina, perché senza richiedere un grande sforzo da parte nostra, riescono a mantenere tutte le proprietà degli alimenti creando delle bevande spesso anche molto buone.

La differenza tra centrifuga e estrattore, però, spesso non è così chiara e può creare difficoltà al momento dell’acquisto.

Come si fa a scegliere tra estrattore e centrifuga? Scopriamolo insieme, analizzando le caratteristiche di entrambi.

Centrifuga: cos’è e come funziona

La centrifuga è un elettrodomestico dotato di lame che ruotano al suo interno a una velocità regolabile. Le lame separano il succo dalla polpa di qualsiasi frutto o vegetale che non possa essere frullato. Il risultato è, appunto, un centrifugato che contiene tutti i liquidi dell’alimento.

Avrete, quindi, in pochissimo tempo una bevanda simile a un succo di frutta, ma senza zucchero né conservanti.

È anche molto facile da pulire. Ha un filtro che va lavato come qualsiasi altro filtro, per cui la tecnica migliore è passare accuratamente la superficie con uno spazzolino pulito in modo da liberare i pori. Il resto della macchina va pulito con un panno umido, da passare ovviamente dopo averla staccata dalla corrente.

Gli svantaggi legati alla centrifuga

Ecco quali sono gli svantaggi che comporta l’utilizzo di una centrifuga:

  • il rumore prodotto durante l’azione. Tuttavia, si tratta dello stesso fastidio che può provocare un frullatore ed è inevitabile data la rapidità con cui svolge il lavoro.
  • alcuni sostengono che la velocità delle lame produca calore, per cui le proprietà degli alimenti vengono perse (un po’ come accade in cottura). È anche vero, però, che non è dimostrato e in più la velocità spesso è regolabile.
  • non mantiene né le fibre né la polpa degli alimenti, che vengono scartate dalle lame

Estrattore: cos’è e come funziona

L’estrattore non ha lame, ma una vite che ruota in senso orario e antiorario e spreme lentamente l’alimento. Gli scarti vengono raccolti in un contenitore esterno, per cui non bisogna smontare la macchina ad ogni estratto.

L’estratto è più corposo di una centrifuga, proprio perché lo scarto dell’alimento è minore. Il suo scopo, infatti, è di rimuovere la buccia e mantenere sia la polpa che le fibre. Questo fa sì che il primo beneficiario sia l’intestino e, di conseguenza, tutto il nostro corpo.

Aspetti negativi:

Ecco quali sono, invece, gli aspetti negativi dell’utilizzo di un estrattore:

  • è più lento della centrifuga. A causa della sua lentezza, però, è anche molto più silenzioso. Inoltre, si possono inserire gli alimenti a pezzi, per agevolarne la spremitura.

In linea di massima sono entrambi prodotti validi. La scelta dipende anche da una questione di gusto: per quanto un estratto è ancora più nutriente di un centrifugato, il suo succo è anche molto più denso. Se preferite, quindi, una bevanda più simile a un succo di frutta per consistenza, optate per la centrifuga.

Un’altra differenza che può influire nella scelta è il prezzo. Le centrifughe, infatti, sono molto più economiche degli estrattori (in media costano quanto una macchinetta del caffè). Bisogna, però, tenere conto del fatto che i prezzi oscillano, per cui ci sono dei validi estrattori anche a €100-200.

Bisogna poi dire che l’estrattore ha un costo maggiore perché, in linea di massima, dà minori problemi di manutenzione: non c’è un filtro da pulire e gli scarti vanno in un contenitore esterno. Le centrifughe, invece, spesso hanno il contenitore degli scarti al proprio interno e quindi vanno pulite ogni volta.

Adesso è più chiara la differenza? Non vi resta che scegliere in base ai vostri gusti e alle vostre possibilità!