Un vero appassionato di giardinaggio, durante tutto l’anno, fa veri miracoli per mantenere vive e floride le proprie piante in casa o in ufficio. Poi, quando arriva il momento delle vacanze, nascono i problemi. Non tutti hanno a disposizione un amico o un vicino di casa di buona volontà, che abbia un minimo di sensibilità per le piante, disposto a prendersene cura durante le vacanze. Come fare a preservare le nostre dracene, kentie, ficus in nostra assenza?

Ecco alcuni semplici consigli su come innaffiare le piante di casa durante le vacanze. Ricordate bene, in base al metodo che sceglierete, di fare alcune prove per bagnare le piante prima della partenza, per assicurarvi che funzioni.

Coni in terracotta

All’interno del vaso, nel terriccio della pianta, si inseriscono, in base alla grandezza del vaso, dei coni di terracotta, con l’interno vuoto. Questi, a loro volta, sono collegati ad un contenitore pieno di acqua per mezzo di un tubicino in plastica. Attraverso la mini condotta, l’acqua viene forzata fino al cono, tanto da riempirlo. Dopo di che, la terracotta, grazie alla porosità del materiale, passa lentamente l’umidità al terriccio del vaso. Per il principio dei vasi comunicanti, l’acqua contenuta nel serbatoio passa ai coni in terracotta attraverso il tubicino in plastica. Sono dispositivi semplici, in vendita nei negozi specializzati di articoli di giardinaggio. Alla fine del periodo d’uso, ricordate di lavare con cura i coni in terracotta e di rimuovere il calcare che si è formato all’interno, se abitate in una zona dove il carbonato di calcio ha forti concentrazioni nell’acqua.

Stoppino o strisce di materiale assorbente

Come nel caso precedente, è necessario inserire una delle estremità dello stoppino, all’interno del terriccio del vaso, l’altra in un contenitore che funga da serbatoio. Per mezzo del principio della capillarità, l’acqua passa dalla riserva al vaso con la pianta. Anche qui, il numero e la dimensione degli stoppini varia in funzione della dimensione del vaso. Come stoppini si possono usare delle strisce di tessuto di cotone o dei vecchi lacci da scarpe piuttosto larghi, in ogni caso di materiali che siano in grado di assorbire l’acqua. Un metodo molto semplice da costruire e anche molto economico, adatto al fai da te.

Sacchetto trasparente

Nell’Ottocento un medico inglese, Nathaniel Bagshaw Ward, grande appassionato di piante, creò delle cassette in legno e vetro (Wardian case) per trasportare le piante integre dai luoghi più remoti del globo fino all’Inghilterra. La pianta veniva posta all’interno della cassetta, bagnata e poi sigillata la cassetta. In questo modo, la pianta non aveva bisogno di ulteriori cure fino all’arrivo a destinazione, perché tutta l’umidità rimaneva all’interno dello speciale contenitore. Con il sacchetto trasparente accade lo stesso. Dopo aver bagnato bene il vaso della vostra amica verde, inserite il vaso dentro un sacchetto in cellophane trasparente e chiudetelo in modo da mantenere all’interno l’umidità. Le piante così sistemate possono essere poste in un ambiente che abbia sufficiente luce del sole ma mai diretta. In poco tempo sulle pareti del sacchetto si formeranno delle piccole goccioline d’acqua, grazie alla traspirazione delle foglie. Una volta che le goccioline saranno sufficientemente grandi, ricadranno sulla pianta, fornendole l’acqua necessaria a sopravvivere. Più il contenitore sarà ben chiuso, più a lungo potrete lasciare le piante al suo interno senza annaffiarle.

Tappetino umido

Il principio alla base di questa soluzione fai da te è sempre lo stesso. Prendete uno straccio capace di assorbire l’acqua. Inseritene una parte all’interno della vasca dell’acquaio di cucina ben chiusa e riempita di acqua. L’altra parte del tappetino deve essere posta sotto i vasi delle vostre piante, poste su di un piano orizzontale. Grazie alla capillarità dell’acqua, il tappetino rimarrà ben umido e le radici delle piante capteranno questa umidità per alimentarsi che salirà a loro per evaporazione.

Questi sono solo alcuni di semplici sistemi, che si possono fabbricare da soli a casa, usando un po’ di ingegno. Se non volete correre il rischio che la soluzione adottata non sia sufficientemente efficiente per le vostre piante, è consigliabile rivolgersi ad un giardiniere professionista, come Tiziano Codiferro, che conosca bene le vostre piante e che sia in grado di costruire un piccolo impianto di irrigazione automatizzato. Quest’ultimo potrete smontarlo alla fine delle vacanze e utilizzarlo nuovamente la volta successiva.