Un deumidificatore è uno strumento che può cambiare completamente un ambiente solitamente umido. Nonostante i progressi nelle tecnologie edilizie degli ultimi anni, l’umidità rimane un problema piuttosto pesante, specie se gli edifici strutturalmente risalgono a secoli passati o sono state realizzate con poca cura per questo problema.

Per quante soluzioni si possano trovare per isolare le stanze più colpite, un deumidificatore è sicuramente una risoluzione più pratica, molto meno costosa e probabilmente più comoda se l’umidità colpisce più stanze o l’intera casa.

Ma come sceglierne uno adatto?

Il deumidificatore o il condizionatore?

Fra le varie opzioni disponibili, c’è sempre da ricordare che la scelta per deumidificare la propria casa ricade sempre fra un vero e proprio deumidificatore, oppure un condizionatore con funzione deumidificante. Ovviamente, c’è poco da dire, se si ha già un condizionatore installato in casa che offre questa funzione, si può sfruttare e sicuramente sarà efficace, almeno per la stanza dove è posizionato.

Se, invece, non si ha già un elettrodomestico di questo tipo piazzato, le scelte fra condizionatore e deumidificatore cominciano a contare molte variabili: costo, efficienza, sistema di deumidificazione, trasportabilità…

Sicuramente, se il problema dell’umidità è presente in più stanze e serve di portarsi dietro uno strumento per non subirne gli effetti, allora il deumidificatore portatile è obbligatorio, specie se non si vuole effettuare un vero e proprio investimento.

Come scegliere il giusto deumidificatore

Si è già citata la differenza sensibile fra deumidificatori fissi e trasportabili. Ovviamente, queste due tipologie hanno delle differenze strutturali, capaci d’impattare sull’efficienza totale del processo di deumidificazione, ma anche nelle fasi di manutenzione.

Innanzitutto, c’è da valutare il volume delle stanze su cui si dovrà agire: più lo spazio è grande, più efficiente dovrà essere l’elettrodomestico. L’efficienza, in questo caso, si valuta soprattutto osservando la capacità del serbatoio dove andrà scolata l’acqua, così come la possibilità di agganciare un tubo per far defluire i liquidi prodotti in uno scarico apposito, in un contenitore o all’esterno degli edifici. I deumidificatori più piccoli ed economici vanno bene per stanze poco umide e non troppo grandi, ma quando si aumenta il volume e il tasso di umidità, il contenitore che accompagna solitamente questi apparecchi potrebbe non essere sufficiente per più di qualche ora. Si deve anche considerare, infatti, la tecnica di deumidificazione.Infatti, un componente fondamentale nella valutazione di quale modello acquistare, con quale tecnologia, riguarda proprio il tasso di umidità. Una stanza con questo valore molto alto, come potrebbe essere una cantina, non potrà essere facilmente asciugata con gli umidificatori classici, dovendo probabilmente rivolgersi a quelli con tecnologia “essicativa”.

Le tecnologie deumidificanti e i prezzi

Le tecnologie disponibili si dividono in: essiccativa e meccanico-refrigerativa.
Le differenze sono sensibili sia nel funzionamento, che nel costo e si possono preferire sia per la loro funzione principale, che per la manutenzione richiesta, così come per la temperatura a cui dovranno lavorare.

I deumidificatori a tecnologia essiccativa sono sicuramente quelli più economici e adatti a lavorare a temperature rigide, non effettuando alcun processo di raffreddamento. Il funzionamento prevede l’aspirazione dell’aria tramite una ventola, portando le molecole umide verso il materiale (solitamente polvere o gel di silice) che ne assorbirà l’umidità e scolando l’acqua prodotta in un contenitore. Nonostante siano soluzioni pratiche ed economiche, la manutenzione richiede di sostituire periodicamente i materiali utilizzati, oppure farli asciugare all’aria per svuotarli dell’umidità raccolta. Indicati per ambienti non troppo umidi, sono la soluzione più economica in commercio e sicuramente più compatta.

La tecnologia meccanico-refrigerativa è molto simile a quella appena citata, tuttavia invece dell’utilizzo di materiale essiccante, l’aria aspirata viene raffreddata da una serpentina apposita, la quale “estrae” l’acqua dall’aria e la può scolare sia in un serbatoio che, per i modelli più elaborati, anche tramite un tubo apposito. I costi di questi modelli possono variare molto, andando da una base di 70-80 € fino ai 500 €. La media per un buon prodotto attualmente è comunque sui 170-200€.

La differenza principale fra i due tipi di tecnologia non riguarda soltanto i costi e l’efficienza, ma anche la rumorosità: la prima categoria illustrata soffre infatti di un funzionamento piuttosto rumoroso, quindi poco indicato per ambienti dove si preferisce la silenziosità. Inoltre, i deumidificatori con funzione refrigerativa, come suggerisce il nome, tendono ad abbassare leggermente l’aria circostante, quindi non essendo indicati per ambienti già freddi. I modelli migliori, però, oltre ad offrire la portabilità – sacrificando l’efficienza – possono emettere aria calda per “compensare” il proprio funzionamento.

Consumi e fiscalità

Parlando di elettrodomestici, vale sempre la pena menzionare che, tolti alcuni strumenti particolarmente poco efficienti, il consumo elettrico è generalmente basso per questi apparecchi. Se già un condizionatore con funzione deumidificante è ottimizzato nella quantità di energia richiesta per lavorare, i deumidificatori sono decisamente più semplici nelle funzioni e possono avere qualche ottimizzazione ulteriore.

Se si opta per un deumidificatore, piuttosto che un condizionatore, è bene sapere che il bonus relativo agli ecoincentivi e le ristrutturazioni si può applicare per avere delle detrazioni sul loro acquisto. I casi come sempre rimangono i tre “generici” degli anni passati: ristrutturazioni edili, ecobonus per miglioramento dell’efficienza energetica e detrabilità sul bonus per i mobili.

Riguardo l’applicabilità effettiva di queste agevolazioni, rimane sempre importante avere la tracciabilità degli acquisti effettuati, quindi facendosi rilasciare scontrini e fatture di interventi e acquisti in negozio. Inoltre è necessario ricordarsi che, nel caso delle ristrutturazioni, vi è un tetto massimo di detrazione IRPEF di 96.000€, quindi se state ristrutturando casa, è da tenere in considerazione.

Per l’ecobonus, a patto si possa dimostrare che i nuovi elettrodomestici migliorino sensibilmente l’efficienza energetica e sostituiscano apparecchi o sistemi vecchi, la detrazione IRPEF andrà dal 50 al 65% del totale speso, a seconda delle migliorie apportate.
Infine, il bonus mobili si ottiene solo ed unicamente acquistando elettrodomestici di classe A+. Qui la detrazione è del 50% del totale speso e avrà un tetto di 10.000€.

In conclusione

Visti i vantaggi fiscali e la moltitudine di soluzioni attuabili, un deumidificatore è sicuramente la scelta migliore per avere un apparecchio portatile, possibilmente più comodo di un condizionatore fisso o un deumidificatore a parete.

Nonostante i modelli migliori possano deumidificare con efficienza un’intera casa di 80mq in poco tempo, rimane sempre la necessità di lavorare solo su alcune stanze, magari persino esterne all’effettiva abitazione primaria, come appunto una cantina o un garage.

Fatte le dovute valutazioni, quindi, non resta che trovare il modello giusto per le proprie necessità, sia in termini di volume delle stanze che di tecnologia utilizzata, per godersi un ambiente sano e asciutto.