La rosa è senza dubbio una delle piante più eleganti da tenere in giardino, ma come fare se non si ha a disposizione uno spazio esterno con del terreno?

La soluzione è semplice: basta imparare come coltivare le rose in vaso, facendo attenzione a seguire alcune semplici indicazioni.

Come scegliere la pianta

coltivare rose

Esistono tantissime varietà di rose, molto diverse tra loro. Per questo motivo è importante scegliere la varietà più adatta ai propri gusti, alle esigenze e, soprattutto, alla disponibilità di spazio.

Le Elle e le Christophe Colomb sono perfette se si desiderano fiori grandi e color pesca. Le Jeanne Moeau tenderanno più verso il corallo, mentre le Claude Brasseur arricchiranno l’ambiente con un bel colore tendente al viola.

Se l’obiettivo è quello di adornare il muro del balcone, allora è meglio puntare sulle specie rampicanti, come Negresco, Palais Royal o Cocktail. In tal caso, è importante fissare sul muro un traliccio grigliato per offrire alla pianta il giusto sostegno.

Quando e come piantare le rose

ll mese ideale per piantare le rose è settembre. Questo perché tra l’autunno e la primavera le rose attraversano un periodo di riposo vegetativo, dunque avranno il tempo di assestarsi nella nuova dimora.

Ogni tipologia richiede poi il vaso più adatto, soprattutto per assecondare l’andamento delle radici.

Le rose a cespuglio hanno bisogno di almeno 50 cm di profondità e di una larghezza tale da accogliere la fioritura. Le rampicanti chiedono ancora più profondità, almeno 70 cm, mentre le piantine ancora giovani si adattano bene a vasi medi, di circa 30 cm.

Scegliere la posizione

balcone con rose in vaso

La posizione delle rose è una scelta importante, in quanto ne determina lo sviluppo e lo stato di salute. In base alla disponibilità di esposizione al sole nella propria abitazione, è possibile scegliere le specie più idonee.

Gisella, Concerto e Demetra richiedono spazio e almeno mezza giornata di luce. Al contrario, Maidy, Serenella e Tropico si accontentano di un’area minore.

Il vaso non deve essere soggetto ai raggi diretti del sole durante le ore più calde dei mesi estivi, così come necessita di un riparo durante le giornate ventose e i freddi inverni. A tal proposito, è importante procurarsi un sacco di juta per avvolgere il vaso e del tessuto apposito per riparare la pianta dalle gelate.

Come e quando annaffiare

Mentre in estate è opportuno annaffiare tutti i giorni, rigorosamente durante le ore più fresche, in autunno sarà sufficiente ripetere l’operazione una o due volte alla settimana, compatibilmente con le giornate di pioggia, se la pianta è esposta all’aperto. Durante l’inverno, l’irrigazione può avvenire ogni due settimane, sempre nelle ore meno fredde, per evitare che l’acqua si geli.

Per mantenere il terreno umido e proteggere le radici, la pacciamatura è una buona soluzione. È sufficiente stendere corteccia, foglie o altro materiale naturale, ottenendo così uno strato di qualche centimetro.

Il concime

coltivare rose in vaso

Acqua e terriccio non sono sufficienti: è necessario anche l’uso di un buon concime. Questo elemento è importante in quanto il vaso contiene una quantità di terra limitata, che nel tempo perde gli elementi nutrizionali, che devono essere integrati.

I nutrienti fondamentali sono:

  • azoto, per favorire la crescita di foglie e stelo;
  • fosforo, insostituibile nella fotosintesi;
  • ferro per migliorare il verde delle foglie;
  • potassio e manganese, per la clorofilla.

Il periodo migliore per la concimazione è quello compreso tra marzo e settembre, facendo una pausa a luglio e agosto.

Per ottenere un buon prodotto in grado di nutrire le piante, è possibile utilizzare la cenere della stufa a legna, poiché ricca di fosforo, magnesio, calcio e potassio. Anche gli scarti organici della cucina sono un’ottima soluzione, ma per utilizzarli al meglio è bene fornirsi di una compostiera.

La potatura

La potatura è una fase davvero importante e va effettuata in tre momenti dell’anno: inverno, autunno ed estate. Al fine di consentire alla rosa di diventare folta, però, è bene rimandare questo procedimento dopo i due anni di vita della pianta.

Tagliare i rami durante l’inverno è necessario per eliminare le parti secche e rovinate. In autunno si procede togliendo le foglie non più verdi e i pezzetti che diventeranno talee. Nel corso dell’estate, la potatura diventa una semplice opera di rimozione dei fiori appassiti.

Lo strumento da utilizzare sono delle cesoie ben affilate. Il taglio deve essere netto e obliquo, poco sopra la gemma che si desidera lasciare sulla pianta.

Per ottenere delle talee, si procede a settembre, ottobre, oppure a marzo. Il ramo deve essere lungo almeno 30 cm e presentare al massimo 2 gemme.

A questo punto è sufficiente rimuovere tutte le foglie, tranne quelle apicali, e piantare il tutto in un terriccio umido e compatto, con l’aggiunta di concime radicante.