“Non esiste giardino senza camelie”: specie tra le più eleganti, sono state celebrate da Dumas nel romanzo “La signora delle Camelie” e Coco Chanel le ha rese il simbolo della sua Maison. Caratterizzate da foglie di un verde quasi magnetico, popolano i prati con fioriture abbondanti e colorate.

E se provassimo a coltivarle in vaso?

La scelta della camelia

La coltivazione “fuori terra” della camelia non comporta particolari problemi a patto che si rispettino alcune regole. La prima riguarda le dimensioni del vaso che dovranno essere sempre commisurate a quelle della pianta in quanto, anche se potata regolarmente, rimane sempre un arbusto di notevoli dimensioni per cui è necessario offrirle una quantità di terreno in linea con la sua crescita.

A proposito di questo argomento è necessario chiarire un aspetto molto importante: non è vero che tutte le camelie possono essere coltivate in vaso. La Japonica, ad esempio, varietà tra le più apprezzate, ama essere costretta in una porzione limitata di terreno soltanto nel periodo giovanile. La regola generale è scegliere camelie le cui dimensioni, sia in altezza che in larghezza, non superino il metro. Sono tre le varietà che rispondono a tale esigenza: la Sasanqua, la Sweet Emily Kate e la Fairy Wand.

La seconda regola è soddisfare le sue esigenze nutritive con un fertilizzante appropriato e provvedendo a un’irrigazione frequente ma non abbondante. La camelia non ama gli ambienti calcarei, e questa sua caratteristica impone l’utilizzo di un terriccio e di un substrato acido.

Particolare attenzione va posta all’acqua che intendiamo utilizzare per annaffiarla. Se è troppo ricca di calcare potrebbe danneggiare le delicate radici dell’arbusto; per questo motivo consigliamo di correggere il suo ph con una punta di acido. In alternativa, possiamo annaffiarla con della semplice acqua demineralizzata oppure con acqua piovana, due scelte economiche ma senza dubbio efficaci.

Infine, il clima. La camelia non ama il freddo intenso, e se da una parte è vero che può essere piantata in vaso tutto l’anno, i vivaisti consigliano di effettuare questa operazione nei primi giorni di primavera. Se viviamo in una zona particolarmente rigida e fredda, sarà nostra cura proteggere le pareti del vaso con uno strato di materiale isolante.

L’apparato radicale è più sensibile rispetto ad altre parti della pianta, e per questo motivo va protetto con cura da improvvise quanto pericolose gelate.

Come iniziare a coltivare una camelia in vaso

Il primo step è innaffiare la camelia nel suo contenitore d’origine. Prima di estrarla è necessario verificare che le sue radici siano ben drenate e sature di acqua. Sul fondo del vaso che la ospiterà dobbiamo sistemare una serie di cocci di terracotta, necessari per favorire il deflusso dell’acqua e scongiurare il pericolo di un eccessivo ristagno di umidità.

A questo punto non dobbiamo fare altro che riempire il vaso per due terzi con il terriccio adatto. Con la mano creiamo un incavo e posizioniamo la zolla con la camelia al centro, all’incirca 5 centimetri al di sotto del bordo del vaso. Spingiamo leggermente il terreno e innaffiamo con cura.

Alcuni consigli utili

La camelia ama un habitat fresco e leggermente umido. In estate è consigliabile sistemare una pacciamatura sul terreno in modo tale da proteggere le radici dall’eccessivo calore.

Le irrigazioni devono essere frequenti ma occorre prestare attenzioni a due fattori: il terreno non deve essere bagnato ma soltanto umido e occorre eliminare qualsiasi ristagno di acqua dal sottovaso. In inverno le innaffiature vanno somministrate nei periodi meno freddi e consigliamo sempre di mettere il vaso su un rialzo in modo tale da allontanare le radici dal terreno gelato.

La camelia è una pianta che appartiene al sottobosco, e per questo motivo ama le zone in penombra e tollera bene quelle in pieno sole, a patto che il suo terreno sia mantenuto sempre umido.

Oltre alla neve e al gelo, la camelia teme la cocciniglia e gli afidi ma soprattutto l’oziorrinco, una malattia che provoca un deterioramento progressivo delle foglie, a partire dal margine esterno. Per curarla è necessario somministrare alla pianta una serie di prodotti formulati per distruggere le larve che potrebbero far riacutizzare il problema in primavera.

Questa specie non necessita di concimazioni particolari, soprattutto se nella prima fase della coltivazione siamo stati attenti al tipo di terreno da utilizzare. Tuttavia, dopo qualche anno di vegetazione, possiamo ricorrere al supplemento nutritivo dato dai fertilizzanti specifici per acidofile.