Tutte le case hanno bisogno di interventi manutentivi di tanto in tanto, dall’imbiancatura di una parete fino ad interventi strutturali come una ristrutturazione. Se per i piccoli interventi non sono necessarie autorizzazioni particolari, per le operazioni più complesse servono molti permessi, per essere sicuri di non rischiare di incorrere in multe e sanzioni.

Comprando ad esempio una casa costruita qualche decina di anni fa, è molto probabile che si debba intervenire per renderla più efficiente e funzionale. Per realizzare ciò sono necessari i cosiddetti titoli edilizi o abitativi.

Cerchiamo di comprendere quali sono e come ottenerli.

Quali sono i titoli edilizi

Esistono quattro titoli edilizi, che possono servire a seconda delle diverse situazioni. Prima di procedere con qualsiasi intervento è importante effettuare una valutazione approfondita dell’entità dei lavori, in modo da sapere in anticipo quali permessi serviranno.

I titoli edilizi sono:

  • Cila, ovvero la comunicazione di inizio lavori asservata.
  • Cil, ovvero la comunicazione di inizio lavori non asservata.
  • Scia, cioè la segnalazione certificata di inizio attività.
  • Il permesso di costruire.

Nonostante possano sembrare molto simili, ogni titolo edilizio è diverso dagli altri e va richiesto solo in caso di necessità.

Cila

La Cila è un titolo edilizio che si richiede nel caso in cui gli interventi di ristrutturazione non interessano le parti strutturali dell’abitazione. Tutte le modifiche devono conservare la funzionalità della casa, senza alterarne la struttura portante.

In particolare, è opportuno richiedere questo titolo edilizio in caso di:

  • interventi di muratura di interni, come apertura di porte o abbattimento di pareti, purché non riguardino la struttura portante e non alterino la metratura e la sagoma dell’edificio,
  • interventi di restauro leggeri, con scopo conservativo,
  • montaggio o smontaggio di serre mobili,
  • movimentazioni di terra per scopi non agricoli,
  • frazionamento o unione di unità immobiliari, senza alterare la volumetria dell’edificio ma solo le dimensioni dei singoli appartamenti,
  • ricerca nel sottosuolo con carattere geognostico, purché sia un’attività temporanea,
  • costruzione di pertinenze minori, con un volume inferiore al 20% rispetto a quello dell’abitazione principale.

Scia

Fino a qualche anno fa questo titolo edilizio si chiamava Dia, ossia denuncia di inizio attività. Una volta ottenuto questo titolo, i lavori possono iniziare da subito. È necessario richiederlo nel caso di lavori di ristrutturazione più complessi, riguardanti anche le parti strutturali dell’edificio.

Alcuni esempi sono:

  • lavori di restauro riguardanti le parti strutturali della casa,
  • lavori di manutenzione straordinaria ancora riguardanti le parti strutturali,
  • lavori di ristrutturazione come la ricostruzione di abitazioni demolite.

Permesso di costruire

Questo titolo edilizio è riservato agli interventi più imponenti, che apportano una variazione della sagoma e della volumetria dell’abitazione.

In particolare, è necessario per tutti gli interventi che fanno uso di una struttura di non facile rimozione, come ad esempio l’installazione di pannelli di vetro su un supporto metallico o la costruzione di muri di cinta.

Altri esempi di interventi che richiedono questo titolo edilizio sono:

  • lavori per la realizzazione di fuori terra o interrati, oppure per l’allargamento di quelli già presenti,
  • costruzione di infrastrutture o impianti che trasformano il suolo inedificato in edificato,
  • realizzazione di tralicci per aziende di radio e telecomunicazione,
  • lavori di urbanizzazione sia primaria che secondaria, se realizzati da privati e non dal comune,
  • lavori che rientrano nella categoria delle nuove costruzioni, cioè che realizzano un volume maggiore di almeno il 20 % rispetto all’edificio principale,
  • costruzione di depositi per merci o materiali all’esterno, purché modifichino in modo permanente in terreno inedificato,
  • lavori generici di ristrutturazione urbanistica.

Edilizia libera

Molti interventi di ristrutturazione non richiedono alcun permesso per essere realizzati. Tutti questi interventi rientrano nella categoria dell’edilizia libera.

Gli interventi realizzabili in autonomia sono aumentati negli ultimi anni, dopo l’emanazione del decreto Scia 2, con il quale si fanno rientrare nell’edilizia libera anche gli interventi che prima necessitavano del Cil. Alcuni esempi sono:

  • montaggio di pompe di calore con potenza termina non superiore a 12 Kw,
  • interventi non permanenti per la ricerca nel sottosuolo, purché fuori da un centro abitato,
  • lavori per eliminare barriere architettoniche,
  • movimentazioni di terra con scopo agricolo,
  • montaggio di serre mobili con scopo agricolo,
  • realizzazione di pavimentazioni per ambienti interni,
  • opere di manutenzione ordinaria come imbiancatura, sostituzione di porte e finestre e realizzazione di rivestimenti per interni,
  • montaggio di pannelli fotovoltaici, tranne nei centri storici con vincoli speciali,
  • realizzazione di gazebo o strutture leggere con scopo ricettivo.

Come richiedere i titoli edilizi

Per richiedere un titolo edilizio occorre recarsi all’ufficio di Edilizia Privata più vicino, per comunicare l’entità dell’intervento e selezionare il titolo più adatto. In alcuni casi questo ufficio è lo sportello unico per l’Edilizia nel Comune.