Un caffè, con tutte le sfumature d’aroma e d’intensità, è diventato un piccolo lusso che molti si possono concedere a casa grazie alle macchine con cialde.

Tra i marchi più riconoscibili e affermati del settore si può annoverare Nespresso. Questo è ormai divenuto ormai sinonimo di buon caffè e di grande varietà in termini di assortimento dei prodotti.

Per poter gustare sempre un caffè delizioso e garantire al tempo stesso un lungo funzionamento della macchina, è importante procedere con frequenza regolare alla decalcificazione.

All’interno di questo approfondimento vediamo quali sono i passaggi da seguire nel corso di una decalcificazione eseguita a regola d’arte!

Perché è così importante decalcificare una macchina Nespresso?

La decalcificazione si rivela indispensabile al fine di garantire una lunga durabilità dell’elettrodomestico, il cui uso frequente comporta un livello di usura notevole. Il processo di decalcificazione serve a contrastare il naturale deposito che si accumula a seguito di ogni utilizzo.

Per preparare il caffè, infatti, è necessario versare nel serbatoio dell’acqua, che contiene in percentuali variabili sali di calcio e magnesio. Questi due elementi tendono a produrre calcare appena vengono riscaldati. Quando si nota che la macchina del caffè è diventata molto più rumorosa o un’uscita decisamente più lenta del liquido, un’incrostazione calcarea è spesso la causa sottostante.

L’attività di manutenzione dovrebbe essere svolta con cadenza semestrale nei casi normali, ma intervenendo in modo tempestivo qualora emergesse la necessità.
La frequenza ottimale dipende moltissimo dalla tipologia di acqua che viene utilizzata e di conseguenza dalla quantità di calcare depositata.

Tuttavia, esiste un limite massimo di una volta al mese da non superare per applicare il trattamento per evitare di provocare guasti!

Una decalcificazione a regola d’arte: i passaggi da seguire

Passiamo dunque ad analizzare le varie fasi da seguire in modo meticoloso al fine di portare a termine una decalcificazione perfetta. Quest’operazione richiede non più di mezz’ora, motivo per cui può essere eseguita anche durante un giorno della settimana senza particolari problemi.

  1. Preparare la macchina: accenderla e assicurandosi che non siano presenti all’interno capsule residue. Per avere la certezza è importante svuotare il contenitore dove si depositano i prodotti usati, nonché la vaschetta di scolo.
  2. Posizionare un contenitore dalla capacità di circa un litro in corrispondenza del beccuccio dove esce il caffè.
  3. Versare nel serbatoio dell’acqua un prodotto decalcificante apposito miscelato con dell’acqua. Sul mercato esistono diversi tipi di decalcificanti, tra cui quello progettato da Nespresso. In alternativa è possibile optare per un sostituto naturale, come ad esempio il bicarbonato di sodio oppure l’acido citrico.
    Nonostante l’aceto normalmente utilizzato in cucina vanti una notevole efficienza contro il calcare, in questo caso il suo utilizzo è sconsigliabile, poiché con il passare del tempo la sostanza potrebbe alterare la funzionalità della macchina.

Per quanto concerne la diluizione perfetta del prodotto nell’acqua si invita a fare riferimento alle specifiche indicate sulla confezione.

  1. Tutte le macchine da caffè Nespresso presenti sul mercato sono dotate di un’apposita modalità di decalcificazione: ecco perché l’operazione risulta così semplice. Verificare che le spie luminose dei pulsanti abbiano finito di lampeggiare, per poi tenerle premute fino a cinque secondi. Una pulsazione veloce delle spiestesse rappresenta il segnale incontrovertibile che la decalcificazione è iniziata.
  2. Selezionare il pulsante “Caffè Lungo” per avviare il processo. Una volta uscita l’intera soluzione decalcificante dal serbatoio, si dovrà prendere il contenitore con la soluzione di acqua e decalcificante appena utilizzata e ripetere nuovamente l’operazione.
  3. Pulire riempiendo il serbatoio con acqua fresca e premendo sempre lo stesso tasto per fare uscire tutta l’acqua. Si tratta di una fase fondamentale, in particolar modo se il decalcificante scelto per il trattamento è a base chimica.