Quando si parla di coltivazione idroponica facciamo riferimento a una tecnica che anziché sfruttare la terra come supporto, utilizza l’acqua. Al suo interno si disciolgono le principali sostanze nutritive di cui la pianta ha bisogno.

Si tratta di una tecnica sempre più diffusa, che consente una crescita sana e rapida sia delle classiche piante d’appartamento sia in ambito ortofrutticolo.

Andiamo ora a scoprire quali sono i passaggi da seguire.

Che cos’è la coltivazione idroponica

Il termine idroponico deriva dal greco hýdor (acqua) e pónos (lavoro). Utilizza, quindi, l’acqua come vera forza lavoro.

La coltivazione idroponica consiste, infatti, nel far crescere le piante fuori suolo, sostituendo il terriccio con acqua e nutrienti. In poche parole, le radici prendono il nutrimento (sostanze organiche e inorganiche quali fosforo, potassio, azotati, ecc.) direttamente dall’acqua anziché dalla terra.

Questo metodo, nonostante fosse utilizzato anche in epoche molto antiche, è un’invenzione piuttosto recente. Infatti, la scoperta del meccanismo di assorbimento di ioni inorganici attraverso un liquido risale al diciottesimo secolo.

Il funzionamento dell’idrocoltura è piuttosto semplice. Si basa sul presupposto che il terreno svolge solo una funzione di riserva e di supporto fisico. In pratica, non è indispensabile se è possibile attribuire questi ruoli ad altri substrati.

La coltivazione idroponica tout court prevede che l’intero apparato radicale venga lasciato completamente libero, ma è anche possibile inserire nell’acqua un substrato inerte, come sabbia, pomice, lana di roccia, argille o fibra di cocco.

Quali piante sono adatte per l’idrocoltura

La coltivazione idroponica può essere applicata a qualsiasi tipo di pianta, facendo però attenzione alle radici che devono sempre ricevere la giusta quantità di ossigeno, altrimenti si corre il rischio di asfissia, con conseguente morte del vegetale.

Prima di procedere con questa tecnica bisogna creare delle talee oppure far germinare il seme, avendo cura, in quest’ultimo caso, di utilizzare dei cubi di lana di roccia inumiditi con acqua. Si consiglia, inoltre, di arricchire il substrato con una soluzione radicante che faciliti la crescita delle radici.

Entro pochi giorni, mantenendo una temperatura costante di circa 25°C e posizionando delle luci artificiali al di sotto dei cubi, sarà possibile assistere alla germinazione completa del seme. A questo punto, sarà possibile eliminare i cubi e permettere alle radici di crescere libere nell’acqua.

La talea, invece, sfrutta una pianta madre in salute, dalla quale vengono tagliati dei rametti di massimo 10 centimetri. Le talee devono provenire da porzioni non ancora lignificate, cioè con un’età di uno o due anni.

Il taglio deve essere netto e preciso, in linea diagonale, da fare esclusivamente con forbici sterili. In questo modo non ci sarà alcun rischio di infettare la pianta, permettendo alla superficie esposta di assumere la maggior quantità possibile di nutrienti. Anche in questo caso, utilizzate inizialmente un cubo di roccia, imbevuto con una soluzione radicante, per ogni nuova piantina che vorrete creare, per poi spostarle nel sistema idroponico.

Vantaggi e aspetti positivi

L‘idrocoltura è un metodo molto vantaggioso perché consente di aumentare i ritmi di crescita delle piante, visto che sarete voi a dosare il quantitativo di nutrienti all’interno dell’acqua. Il movimento delle radici, immerse liberamente nella soluzione liquida, favorirà l’assorbimento di nutrienti, permettendo alla pianta di crescere sana e forte.

Un altro aspetto positivo è la possibilità di far crescere le vostre piante ovunque, senza vincoli di spazio e di stagionalità. La regolazione del clima, così come di tutte quelle variabili che possono contribuire alla crescita, sono a vostra discrezione e possono essere modificate a seconda della fase o del tipo di pianta che si sta coltivando.

La coltivazione idroponica risulta, quindi, molto vantaggiosa non solo per la pianta in sé, ma anche per l’ambiente e per l’economica domestica, visto il notevole risparmio di acqua. Ogni goccia verrà gestita al meglio, abbattendo costi e inutili sprechi quotidiani, oltre a eliminare l’impiego di diserbanti.