La categoria catastale C include tutti quegli immobili destinati ad attività terziarie e commerciali. Nello specifico, con C1 (o C/1 come spesso appare nelle visure) sono inclusi i negozi e le botteghe. Conoscere la giusta categoria del proprio immobile è molto importante dato che ci permette anche di sapere quante siano le tasse dovute allo Stato.

Categoria Catastale C1: cosa include

Tra le varie suddivisioni presenti al Catasto vi è la C. Di solito si abbrevia la sua descrizione come immobili di tipo commerciale. All’interno della classificazione C, così come nelle altre lettere identificative, sussistono tante altre sotto categorie.

Per esempio, la C1 riguarda tutti quei locali adibiti alla vendita al dettaglio. Dunque, rientrano in questa dicitura tutti i negozi e botteghe. Sono tante quindi le attività che vedono i propri locali rientranti in Categoria Catastale C1. Per esempio bar, ristoranti, agriturismi per quanto riguarda il settore alimentare, ma anche studi medici, parrucchieri e molti altri.

Tenete presente che in tale categoria rientrano anche tutti quei locali all’interno dei quali magari allo stato attuale non si effettua una vera e propria vendita.  Potrebbe , però, essere svolta in futuro, come potrebbe essere una sala espositiva.

Differenza tra C1 e C2

Capita spesso di trovarsi di fronte a due locali classificati però in maniera differente senza capire il reale motivo. Questo succede spesso a chi non è un addetto ai lavori, che sfogliando le carte dei propri immobili trova due sigle differenti.

C1 e C2 infatti indicano due locali molti diversi nell’uso tra di loro, sebbene siano affini. Come abbiamo detto poc’anzi, con C1 si vanno a identificare i locali dediti alla vendita al dettaglio. La situazione è tuttavia differente con i locali inclusi in C2, che invece sono quelli adibiti a magazzino. Ora è facile capire perché il più delle volte si trovano uno vicino all’altro ma vengono indicizzati con due categorie catastali differenti.

Caratteristiche di un immobile C1

Come per tutti i tipi di immobile, ci sono delle regole ben precise alle quali un C1 debba sottostare. In primo luogo, l’accesso deve essere direttamente dalla strada, e deve essere provvisto di servizio igienico. Potrebbe anche succedere però che ci siano particolari concessioni relative all’ingresso, che sia collocato all’interno di cortili o androni. Inoltre potrebbe anche essere accettato l’ingresso da una strada privata.

Per quanto riguarda la loro ubicazione, non sussiste una regola precisa sebbene di norma debbano trovarsi al piano terra. Non sono rari però casi in cui siano posizionati a piani diversi dal piano terra anche solo per una parte dell’immobile, sia esso sopra o sotto il livello stradale.

Anche relativamente alla questione vani non è presente una regola, tanto che il loro numero può variare. L’unico punto fermo in tal caso è che debbano essere tutti costituire un’unica unità immobiliare e quindi essere comunicanti fra loro. I vani accessori devono inoltre essere collegati in maniera diretta al vano principale.

Tasse da pagare per la Categoria Catastale C1

mappa geografica piana con compasso

Per sapere quante tasse si debbano pagare sul proprio immobile classificato come C1 bisogna tenere presente alcune caratteristiche dello stesso: la cosiddetta rendita catastale. Il calcolo della rendita catastale a sua volta si basa su due punti molto importanti.

Il primo è senza dubbio la consistenza catastale, e cioè la superficie dell’immobile secondo il calcolo catastale predefinito. Nel caso di un C1 infatti la consistenza catastale viene calcolata al 100% dei propri metri quadri utilizzati per svolgere l’attività commerciale. I locali accessori, invece, vengono contabilizzati per il 50% se posizionati sullo stesso piano. Come locali accessori sono inclusi i bagni, i ripostigli e il retro bottega. Il calcolo viene però effettuato al 25 o 30% della metratura se tali locali sono posizionati su un piano diverso rispetto a quello del vano principale, e quindi si dovessero trovare interrati oppure a un piano più alto.

Altro fattore che va tenuto presente è relativo alle caratteristiche dell’edificio e della zona in cui si trova, quindi la qualità generale del contesto urbano in cui è ubicato l’immobile. Basti pensare che due immobili C1 con caratteristiche identiche in una stessa città, ma in zone diverse (centro o periferia) saranno soggetti a una differente tassazione. Da questa quindi viene definita la classe catastale, che a valore più alto prevede anche una tassazione maggiore. Anche la presenza di determinate infrastrutture o servizi specifici nella zona incidono in maniera considerevole sulla classe dell’immobile. Questo accade perchè vanno a rendere la zona d’appartenenza più appetibile e quindi di maggior pregio. Allo stesso modo il grado di rifinitura dello stesso immobile o la sua esposizione aumentano la classe.