La Rosa del deserto, o Adenium obesum, è una pianta d’appartamento nota anche con il nome di Oleandro del Madagascar. Appartiene al genere Adenium, della famiglia delle Apocynaceae.

La pianta, originaria dell’Africa orientale, nonostante quanto suggerisce uno dei suoi nomi, condivide con l’oleandro solo una certa somiglianza nelle infiorescenze.  Essa, infatti, è in tutto e per tutto una succulenta. È caratterizzata da un fusto corto e massiccio, simile a quello dei baobab, e da foglie carnose di un bel verde brillante.

La Rosa del deserto è nota, infatti, anche come falso baobab, proprio per la forma curiosa del tronco e della chioma, che la rendono simile a un piccolo alberello fiorito. Molto spesso la si trova in commercio sotto forma di bonsai.

Ma quali sono le peculiarità di questa pianta? E di quali cure necessita? Di seguito, alcuni consigli.

Caratteristiche della Rosa del Deserto

rosa del deserto con tronco in evidenza

La Rosa del deserto è una pianta esotica sempreverde a portamento arbustivo.

Il tronco tozzo e largo, in natura, può raggiungere i 3 metri d’altezza e dona alla pianta una notevole resistenza alla siccità. La sua capacità di fungere da serbatoio e di trattenere l’acqua nella sua parte basale dona il caratteristico rigonfiamento che ha fatto attribuire alla pianta l’aggettivo obesus.

Anche le radici della Rosa del Deserto sono molto curiose: crescono in larga parte fuori terra, annodandosi in forme contorte e aggrovigliate molto caratteristiche.

Le foglie della pianta sono tipiche delle succulente: ovali, lucide, coriacee, sempreverdi e carnose. Molto numerose durante la stagione delle piogge, nel resto dell’anno sono assenti, tanto da lasciare la pianta del tutto spoglia.

Ma sono i fiori quelli che rendono questo arbusto fra i più apprezzati dagli amanti del verde! Composti da cinque petali, il cui colore sfuma nelle splendide tonalità del bianco e del rosa, se adeguatamente curati possono raggiungere anche un diametro importante di 13 cm.

fiore bianco e rosso di rosa del deserto

Le infiorescenze della pianta nascono in primavera e decorano i rami fino all’autunno, con fioriture multiple e vistose.

Infine, sono degni di menzione anche i frutti della pianta, che appaiono piccoli, arcuati e ricchi di semini scuri. Sono molto utili da separare e da utilizzare per la propagazione della Rosa del deserto attraverso la semina.

Come curare la Rosa del deserto

La Rosa del deserto è un pianta che deve vivere in pieno sole. All’interno delle mura domestiche, quindi, è bene posizionarla davanti a una finestra, in modo che possa ricevere la luce in maniera diretta.
Essendo una pianta tropicale, inoltre, si mantiene sana e rigogliosa solo se la temperatura non scende sotto ai 20° C.
L’eventuale sofferenza della pianta, comunque, è facilmente intuibile grazie a due diversi segnali. Se il clima è troppo rigido, la Rosa del deserto perderà gradualmente le foglie. Se, invece, la pianta ha bisogno di più luce, tenderà ad allungare i rami in modo innaturale e a rimanere priva di foglie e di fiori.

L’annaffiatura della pianta deve avvenire ogni 15-20 giorni, solo quando il terreno del vaso appare completamente asciutto.

Per concludere, un ultimo suggerimento: con l’arrivo della bella stagione, è possibile trasferire la pianta all’esterno, posizionandola, con gradualità, in pieno sole. La collocazione ideale è all’interno di un luogo riparato dai venti e con una buona umidità ambientale.

Come coltivare la rosa del deserto

uomo taglia rami di rosa del deserto

La Rosa del deserto non è tra le piante più semplici da coltivare.
Solo gli appassionati di giardinaggio con continue attenzioni, cure e mani esperte, possono garantire una lunga vita alla pianta e riuscire a propagarla con successo.

L’adenium obesum, in Italia, sopravvive solo in vaso. Nonostante non manchino le località ricche di giornate soleggiate e con un clima mite, le possibili gelate notturne condannerebbero l’arbusto a morte certa, se coltivato in piena terra.

La propagazione della pianta può avvenire in due modi: tramite talea o tramite la semina dei piccoli semi contenuti all’interno dei frutti. Quest’ultima modalità è preferibile se si desidera ottenere piante più belle e resistenti. Una volta separato il seme dal frutto, questo va piantato all’interno di un vaso riempito con un terreno a pH acido, soffice, umido. Inoltre il terreno deve essere arricchito sul fondo con della pozzolana, ideale per evitare pericolosi ristagni d’acqua.

Ogni piantina va rinvasata singolarmente, all’interno di un contenitore di dimensioni ridotte: dopo circa 5 anni di vita, produrrà i primi fiori.

La concimazione della Rosa del deserto, infine, deve avvenire ogni quattro settimane, da aprile a settembre, tramite l’utilizzo di prodotti per piante grasse.

Alcune curiosità sulla Rosa del deserto

La Rosa del deserto è una pianta velenosa, che contiene non solo delle tossine che possono danneggiare il sistema cardiocircolatorio, ma anche una linfa lattiginosa particolarmente irritante.
Non stupisce, quindi, l’utilizzo che le popolazioni africane facevano della pianta: essi, infatti, prima della caccia, erano soliti intingere le punte delle frecce in questa sostanza.