Il coronavirus ha provocato una forte crisi economica che ha messo in ginocchio numerosi settori, portando gli Stati ad adottare politiche volte a tamponare questa situazione. In Italia è stato approvato il Decreto Rilancio che ha l’obiettivo di sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza, come attività d’impresa, lavoratori autonomi, titolari di partita IVA, enti commerciali compresi quello del settore terziario. I contributi del fondo istituito non spettano invece agli enti pubblici, agli intermediari finanziari e a società di partecipazione e ai lavoratori dello spettacolo.

I danni economici del coronavirus

Oltre all’emergenza sanitaria il coronavirus ha causato ripercussioni sugli scambi commerciali e sul movimento delle persone, che attualmente vedono ancora limitata la possibilità di effettuare spostamenti tra alcuni Stati.

Gli effetti più lampanti si sono visti finora sul Pil dei vari Paesi: le attività commerciali sono infatti sotto pressione in quasi tutti i settori, dato che la maggior parte dei negozi sono rimasti chiusi a lungo, portando il consumo a ridursi e a concentrarsi esclusivamente sui beni di prima necessità. I supermercati infatti hanno registrato un incremento delle proprie vendite. Le probabilità che molte imprese falliscano purtroppo sono ancora alte, provocando di conseguenza la disoccupazione di molte persone.

Sul lato della finanza, il diffondersi del contagio ha messo in crisi tutte le borse del pianeta, portando in rosso i mercati finanziari europei e statunitensi.

Il coronavirus ha impattato duramente anche sul turismo, a causa del blocco della maggior parte dei voli e del rallentamento degli spostamenti a seguito del divieto di circolazione vigente su tutto il territorio nazionale. Risentono di questa situazione non solo le società che si occupano di trasporto, ma anche le attività ricettive, i bar e i ristoranti.

Gli incentivi per rilanciare i settori più colpiti

Sulla scia di questa crisi, il Governo ha deciso di aiutare anche i cittadini, mettendo in atto un sistema di bonus. Ecco un elenco delle principali agevolazioni messe in atto: per i nuclei familiari è stata pensata una Carta Famiglia che consente di ottenere molti sconti su una gamma di beni e servizi acquistabili nei negozi, anche quelli online, supportando in particolar modo le famiglie più numerose. In realtà questa misura era già stata introdotta nel 2016, tuttavia l’emergenza coronavirus ha permesso di ampliarla a una nuova platea di destinatari: può essere richiesta infatti anche se si ha un solo figlio a carico. Mediante uno stanziamento di fondi ai Comuni, è stato ideato un bonus spesa, ottenibile solo da parte delle famiglie che si trovano in difficoltà economica. Verrà affidato al Comune il compito di gestire direttamente l’erogazione dei buoni. La chiusura delle scuole ha costretto i genitori a trovare un nuovo modo di gestire figli e lavoro, i quali vengono aiutati dal Governo tramite l’introduzione del voucher baby-sitter e il congedo parentale speciale, consistente in un periodo di assenza da lavoro di 15 giorni per tutti i dipendenti pubblici e privati che abbiano un figlio fino a 12 anni di età. Durante questo congedo viene riconosciuta un’indennità pari al 50% della retribuzione. Il bonus 600 euro è invece previsto per i liberi professionisti e lavoratori stagionali, non tassato, tenendo in considerazione alcuni requisiti sul reddito.

In aiuto dei negozi e delle botteghe, per fronteggiare la loro chiusura, è stato istituito un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione di queste attività relativo al mese di marzo 2020. Per ottenerlo bisogna essere intestatari del contratto di locazione del negozio.

Bonus ristrutturazione per abitazioni e attività commerciali

Il Decreto Rilancio prevede inoltre un Ecobonus il cui obiettivo è quello di alleggerire i costi di restauro, di adeguamento energetico e sismico di abitazioni, bar e ristoranti. Anche questi ultimi si stanno infatti preparando alla stagione estiva, prevedendo ristrutturazioni dei dehors nei quali installeranno anche tende da sole per ripararsi dalla calura e offrire refrigerio ai propri clienti. Questa copertura esterna viene messa a disposizione da aziende come Tendaflex, che si occupano anche di installarle.

Con questo bonus è prevista la detrazione del 110% sui seguenti interventi: l’isolamento termico deve riguardare oltre il 25% della superficie d’intonaco e la sostituzione degli impianti di climatizzazione, la cui efficienza deve essere almeno di classe A. Sono comprese anche quelle azioni volte a conferire un’efficienza energetica, che devono essere combinati ad almeno uno degli interventi appena descritti: questo vuol dire che non basta sostituire gli infissi o adottare schermature solari con efficienza di almeno classe A per poter beneficiare della detrazione del 110%, ma tali interventi devono essere svolti in maniera congiunta alle azioni di isolamento termico e la sostituzione degli impianti di climatizzazione. L’Ecobonus vale anche per le seconde case, purché queste non siano unifamiliari.

L’obiettivo di tutte queste misure è quello di far ripartire il Paese, facendo sentire ai cittadini che il Governo c’è e vuole incentivare il riavvio di tutte le attività che vanno a beneficio della comunità e, allo stesso tempo, dei singoli.